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STREET PHOTOGRAPHY

Aggiornamento: 17 gen 2020

DISCREZIONE E IPERFOCALE

di Donato Anselmi

 

Nello scorso post abbiamo anticipato quello che è lo scopo della street photography: raccontare la vita nella sua quotidianità, cogliere la spontaneità dei gesti e delle espressioni di eventuali soggetti. Ora, per ottenere tale naturalezza negli scatti, uno dei requisiti fondamentali che questo genere di fotografia richiede, oltre il tempismo e l'attenzione al mondo che ci sta intorno, è la discrezione.


Chiunque si interfacci con la street photography si renderà immediatamente conto di sentirsi in soggezione poiché, oltre a dover stare nel bel mezzo delle situazioni da fotografare, avrà timore di essere scoperto, magari anche ripreso da un soggetto contrario ad essere immortalato (in tal caso, il consiglio è quello di parlare con la gente e spiegare il perché di tali foto; dovessero continuare ad essere interdetti, non insistete). Inoltre vi renderete conto che i soggetti in soggezione perderanno la naturalezza che vi serve e quindi ...PUFF!... niente più fotografia.

1/8sec ISO800 f/5

La street photography, quindi, ha bisogno di discrezione e tempismo ma ciò non significa che ogni scatto di questo genere abbia sempre e solo bisogno di una buona dose di fattore C. (cove C sta per "Colpo di fortuna"). "La pazienza è la virtù dei forti", ma anche di chi voglia portare a casa buone immagini; ecco perché vi servirà armarvi di una buona dose di essa, sedervi -letteralmente-, creare una composizione fotografica ed un'idea di fotografia mentale in una o più location ben precise che vi ispirino e attendere... attendere... attendere che il soggetto cada nella trappola e CLIC!

1/200sec ISO400 f/4

UN PO' DI MATEMATICA


Come qualsiasi cosa all'interno di questa vita, anche la fotografia non è libera da calcoli matematici ma, fortunatamente, non bisogna essere dei matematici per sfruttare certe regole, anzi, molte volte, come questa, vi basterà esercitarvi assiduamente per capirne il meccanismo alla base e sfruttarlo a vostro piacimento. Si ma di che stiamo parlando? Le macchine fotografiche sono dotate di più modalità di messa a fuoco per essere certi di agganciare il soggetto e tenerlo bene a fuoco nonostante il suo movimento. Ma quando si tratta di un soggetto o di un'azione da immortalare dei quali neanche sapete il momento della loro comparsa nel fotogramma? E se ci aggiungete che, per rimanere discreti non vi conviene neanche saltare con la macchina fotografica in mano, entusiasti per questa epifania, scattando foto a raffica? La soluzione è la messa a fuoco a zona utilizzando la tecnica dell'Iperfocale.

Questa tecnica ci permette di posizionarci in un punto, impostare la messa a fuoco manuale sulla nostra macchina fotografica e sapere che la zona di nostro interesse verrà inclusa matematicamente nella profondità di campo.

In che modo? ⚠️ Tale metodo è applicabile solo ad ottiche che presentano su di esse la scala delle distanze, quella della profondità di campo e la ghiera dei diaframmi.


Il punto "A" indica il punto da dove inizia la profondità di campo. Il punto "B" indica la fine della nostra profondità di campo.

Possiamo trovare due volte i valori del diaframma, uno a sinistra nel punto "A" e uno a destra nel punto "B" del nostro punto di messa a fuoco, indicato col punto "C"

La regola dell'Iperfocale dice che tutto quello che è compreso tra i punti "A" e "B" è a fuoco, si può quindi affermare che l'Iperfocale è la distanza di messa a fuoco che permette la maggiore profondità di campo in relazione alla lunghezza focale dell'obiettivo e al diaframma impostato in quel momento.

Come si mette in pratica?

Immaginiamo di impostare il valore del diaframma f/8.0 (punto "C"), spostando la ghiera delle scale su "infinito" (punto "B"), in modo da avere come limite della distanza focale proprio infinito, automaticamente avrò nel punto "A" la distanza minima di messa a fuoco: 0,65m (65cm) in questo caso.


Ciò significa che tutto quello che avrò davanti tra 65cm ed infinito verrà abbastanza nitido in foto da essere o sembrare a fuoco. Easy peasy. Basta con i concetti teorici, almeno per oggi, ché altrimenti decidete di mettere in naftalina la macchina fotografica.

-Per i più smanettoni, dopo la foto finale, vi lasciamo la formuletta della regola. Sappiate che esistono comunque app che aiutano nel calcolo rapido-


1/1000sec ISO200 f/4

H = ((f^2) / (N * c)) + f

H è la distanza iperfocale espressa in millimetri

f è la lunghezza focale espressa in millimetri

N è l’apertura del diaframma espresso come rapporto di apertura

c è il circolo di confusione, pari a 0.016 mm per il formato APS-C e 0.026 mm per il formato full frame. Basta collocarsi in modo tale che la distanza tra la il sensore della fotocamera e l’oggetto a fuoco sia pari ad almeno la metà della distanza iperfocale.

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