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  • Immagine del redattoreMàdő

NOIR

Aggiornamento: 2 feb 2019


Questo tipo di fotografia deriva da un filone cinematografico americano (anni '40/'50) caratterizzato da immagini in bianco e nero, illuminazione low-key e toni tenebrosi.


 

Solitamente, per questo tipo di tecnica, si prediligono soggetti contestualizzati in ambienti chiusi oppure di notte. Il tipo di fotografia è altamente contrastata ed utilizza principalmente le luci naturali o comunque le luci che offre il luogo scelto, senza aggiunta di flash.

Una particolarità della fotografia noir è che non ha bisogno di essere eccessivamente post-prodotta: per dirla tutta, se avete l'inquadratura che vi interessa, e le luci giuste, potreste anche scattare in JPEG e mantenere anche tutti i "difetti" come i riflessi nella lente o il rumore digitale... sono tutti dettagli che donano più carattere alla foto.

Segue un primo esempio di questo genere di fotografia:


Màdő aiutami | © Marco Volpe


 

Ma adesso addentriamoci negli aspetti più tecnici della fotografia noir.

Per cominciare è meglio precisare: a meno che non si tratti di fotografare soggetti inanimati/urbani in chiave noir oppure ricreare immagini ad hoc in studio, è sempre meglio munirsi di attrezzatura non invadente ed una buona dose di indiscrezione.


Prendiamo ad esempio il fotografo Mark Holmes. Lui preferisce di gran lunga l'utilizzo di di un 50mm F1.4 su APS-C dove, grazie al fattore moltiplicativo, si trasforma in 80mm permettendogli di mantenere una certa distanza dai soggetti senza invadere il loro spazio.

Il diaframma aperto garantisce uno sfondo "onirico" che permette di porre maggior attenzione al soggetto principale.

Il valore ISO può anche essere più elevato del solito (la grana influisce positivamente su questo tipo di fotografia), l'importante è che permetta l'utilizzo di un tempo di scatto abbastanza rapido.

Mark Holmes, in alcuni casi, preferisce l'utilizzo del Live View per non doversi abbassare verso il mirino e quindi confondere la macchina fotografica come un qualsiasi elemento d'arredo su un bancone di una bar o una mensola, puntata verso gli ignari soggetti.

Vi va di provarci?


© Marco Volpe

 

Uno dei migliori trucchi per rendere di forte impatto una fotografia noir è quello di utilizzare una superficie di vetro frapposta tra chi scatta e il soggetto oppure messa di spalle allo stesso.

Per evitare la messa a fuoco su un riflesso o su un’imperfezione del vetro dovrete avvicinarvi il più possibile ma fate ben attenzione a non toccare il vetro, altrimenti l’effetto specchio potrebbe risultare eccessivo inserendovi nella composizione: per evitare quest'ultimo problema vi basterà scattare creando una zona d'ombra sulla vostra posizione.

Se scattate utilizzando un vetro polarizzato oppure montate lo stesso sulla vostra ottica ricordatevi che questo impedirà il passaggio delle onde luminose e quindi dei riflessi di luce, inoltre la lente polarizzata determina anche cambiamento dei colori della foto riducendo il contrasto dell'immagine.


Giocate coi riflessi, questo consente di creare una composizione su più livelli visivi con una pluralità di soggetti che offre allo spettatore diversi livelli di lettura. Scegliete sempre una posizione in ombra e di profilo così da non apparire nell'immagine e NON utilizzate il flash.

E la messa a fuoco: MANUALE ovviamente, altrimenti manderete in tilt l'Autofocus.


Ludopatia Noir | © Marco Volpe

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