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  • Immagine del redattoreMàdő

ANCORA SUL MINIMALISMO pt.1

Aggiornamento: 18 gen 2019

Probabilmente la maggior parte di voi si sarà cimentata almeno una volta nella vita nella pratica fotografica. C’è chi lo fa per lavoro, chi per passione (come noi) e chi segue le emozioni del momento per trasmettere un messaggio attraverso un’immagine. Non nascondiamolo: ci piace anche ricevere impressioni positive da parte dei “followers” e, per impressionarli -appunto- tentiamo di tirar fuori scatti sensazionali con quanti più colori, particolari, ecc. quando la soluzione, anche più gradevole agli occhi, sarebbe un’immagine minimalista; da premettere che alle volte le fotografie con più colori, particolari, ecc. servono, non sono da evitare come la peste. Vi abbiamo già parlato di questa “corrente” fotografica (vedi link):


https://madography.wixsite.com/mado/home/minimalismo-1


quindi oggi, poiché possiamo spaziare sull’argomento visto il nuovo blog, ne approfittiamo per approfondire un po’ di più il tema.


 

Alcune volte si potrebbe pensare che la fotografia minimalista possa essere un po’ carente di contenuti; come già detto, ogni tipo di foto può essere utilizzata per trasmettere determinati messaggi, non c’è una fotografia giusta ed una sbagliata (non stiamo parlando di tecnica). Solitamente la fotografia minimalista viene utilizzata per stupire lo spettatore attraverso pochi e semplici elementi posizionati in maniera pensata (composizione) all’interno del fotogramma. Una cosa non da poco quindi. La COMPOSIZIONE è un elemento fondamentale -come sempre- e, oltre a dovercela fissare come un chiodo nel cervello, dovremo sfruttarla a “piena potenza” per posizionare il nostro soggetto all’interno dell’immagine che vogliamo realizzare. Il SOGGETTO non deve per forza coprire tutto il fotogramma: potrebbe essere anche di piccole dimensioni ma messo comunque in risalto dallo sfondo alle spalle, uno sfondo monocromatico magari ( ricordate la foto della cicogna? ), sfocato o di un colore contrastante. Certe volte il soggetto potrebbe anche non comparire per intero, altre potrebbe proprio non esserci un soggetto ma soltanto giochi di colori, forme. Come vi abbiamo già detto nell’ultimo post sul minimalismo: ciò che importa davvero è che gli elementi chiave siano pochi ma facilmente individuabili dall’osservatore e il soggetto perfettamente a fuoco poiché l’occhio infatti individua facilmente gli elementi dell’immagine caratterizzati da grande nitidezza. Parlavamo di COLORI CONTRASTANTI poco più su. Ecco, quello insieme alle TEXTURE, rendono una fotografia minimal un’immagine di grande impatto: i colori ci permettono di isolare il soggetto o comunque di incanalare l’attenzione dello spettatore su di esso. Le texture coprono più o meno la stessa funzione, alle volte diventano esse stesse i soggetti delle foto creando dei pattern individuabili con attenzione anche nei punti dove meno potreste aspettarvi di trovarli.

 

Per oggi vi lasciamo col nostro solito esempio, Sabato prossimo continueremo ad addentrarci nel minimalismo che, nonostante il nome, ha molte “regolucce” delle quali tener conto.

Escape | © Marco Volpe Dati di scatto: 170mm 1/400 sec f/8.0 ISO 400

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