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  • Immagine del redattoreMàdő

I COLORI APOSEMATICI. APOSE...CHE?


Avendo come tema centrale annuale “i colori”, non potevamo che parlare di essi ma da un punto di vista più dettagliato e probabilmente poco trattato. Cominciamo. Alcuni colori come il ROSSO (tema mensile), il GIALLO, AZZURRO, ARANCIO, se collocati su uno sfondo contrastante adeguato, ne risultano maggiormente esaltati. Questi colori vengono adoperati molto spesso in natura da alcuni animali (molluschi, insetti, ecc.) come segnali di avvertimento.


Che significa? Tali colori son chiamati COLORI APOSEMATICI ed i segnali o l'attenzione che richiamano è valida per tutti, trasversale ad ogni essere vivente. Il ROSSO, ad esempio, è un campanello d'allarme universale, vero!? Dai semafori alle insegne pubblicitarie, il rosso attira l'occhio e blocca l'attenzione dell'osservatore, quindi, in fotografia, perché non mettere in evidenza i soggetti sfruttando tali colori.

 

Mai sentito parlare di Luis Marden? Marden, fotografo, esploratore, regista e scrittore, subacqueo e linguista statunitense [Wikipedia], riconosceva il valore delle cose e soprattutto dei colori, riuscendo a sfruttare ciò a suo vantaggio. Diviene esperto di fotografia subacquea (che già non è una cosa semplice) e pioniere nell'uso di luci ausiliarie in acqua (giusto per aggiungere qualche skill di difficoltà extra). Parliamo di lui in un post incentrato sulla tecnica fotografica proprio per il suo interesse verso i colori: le sue scelte sull'uso del colore erano mirate, aperte ed utili. Interessato di fotografia a colori, non a caso nel 1934 aveva scritto il primo libro in assoluto sulla fotografia a colori in 35mm e la sua esperienza gli era valsa l'ingresso nella National Geographic Society. Una volta dentro, dopo averci militato circa una sessantina di anni, convince la redazione ad adoperare apparecchi formato Leica caricati con pellicole Kodachrome.


Perché? I colori forti resi possibili dal nuovo Kodachrome, particolarmente i rossi, colpivano l'attenzione. Questo spingeva i fotografi ad escogitare molteplici idee per includere aree rosse collegate ai soggetti delle loro fotografie: un fazzoletto, una maglietta rossa, ecc.

 

Di Franco Fontana abbiamo già parlato in precedenza (e forse lo nomineremo ancora visto quanto è dannatamente bravo) ma non abbiamo parlato, invece, dell'esercizo del rosso. In pratica questo esercizio serve ad imparare a interpretare il colore (qualsiasi colore): grazie a quella macchia di colore l'immagine deve prender vita, il colore deve ridisegnare lo spazio e, senza quel colore, invece, la foto perde personalità. “Come disegnare su un foglio bianco un punto rosso; senza quel punto vedremo solo uno spazio vuoto”. L’esercizio non riguarda la ricerca estetica o la composizione, quelli vengono dopo; riguarda l'appropriarsi del colore per imparare a significarlo. Fontana suggerisce di fare foto che sicuramente non verranno mostrate, magari non vi piaceranno neanche, di fare foto dove senza quel punto, o macchia di colore l’immagine di per se sarebbe come il foglio bianco più sopra. Un po' più chiaro il concetto dei COLORI APOSEMATICI (parolaccia incomprensibile)!?


© Donato Anselmi

Dati di scatto: 0"5sec f/8 ISO100 55mm

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