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COSTRETTA AD INDOSSARE LE SPINE

Aggiornamento: 22 nov 2019


 

Essere donna è complicato. Intorno a questa parola ci sono un milione di aspettative. E tutte hanno poco a che fare con te intesa come persona. È questa la cosa che differisce dagli uomini. Se nasci donna sei già diversa. Sei un non-uomo. Sei una persona donna. In quanto donna devi capire dove vuoi stare, come vuoi essere. Donna in carriera, donna cazzuta, donna amorevole. Donna madre, donna figlia, donna badante, donna moglie. E ci sono cose inconcepibili anche nel 2019. Oggi su "Repubblica" c'è la notizia di una donna che ha deciso di essere meccanico. E fa notizia perché la protagonista, da quando è nata ha un F che la contraddistingue. 


Sia chiara una cosa. Essere donna è bellissimo. Ma essere donna in quanto tale è discriminante. Nel mondo occidentale, fino a qualche secolo fa le donne non potevano indossare i pantaloni, non potevano fare sport a livello professionale, non potevano andare a scuola.


Fino a qualche decennio fa le donne non potevano votare, non potevano decidere se continuare o meno una gravidanza, se essere o meno madri. Non potevano decidere chi sposare e come gestire la propria sessualità senza essere considerate delle puttane.

Oggi le donne guadagnano meno rispetto agli uomini, raggiungono con molta più fatica posizioni apicali. Se le donne sono aggressive è a causa del ciclo mestruale e se vogliono essere considerate pari agli uomini devono assomigliare a loro. Tutto l'universo femminile viene quotidianamente giudicato dagli uomini e dalle donne stesse.


Quindi non c'è parità. E non c'è rispetto, nel momento in cui le donne chiudono la porta di casa e tra le mura domestiche subiscono le stesse discriminazioni e le stesse angherie che vivono fuori.


Perché ci sei tu uomo, marito, compagno, che tornato a casa pensi che la donna che è lì al tuo fianco, sia la TUA donna. Che sia di tua proprietà. Perché tu uomo, marito, compagno pensi che ti sia dovuta la cena, una casa linda e pulita, uno sguardo basso e una parola soffocata tra le labbra. 


E nel 2019 ci sono ancora troppe donne che muoiono perché sono donne. Donne di uomini gelosi, donne di uomini possessivi. Donne fisicamente più deboli, incapaci di rispondere alla violenza con altrettanta violenza. Donne considerate inferiori, donne considerate oggetti. Donne che vengono violentate ma la colpa è la loro, perché indossano una minigonna o perché non sono state brave a selezionare le proprie amicizie (notizia di circa 48 ore fa, Napoli.)


Donne che avevano creduto in un uomo e in ciò che quell'uomo offriva: amore, rispetto, condivisione di un sogno.


Quello che le donne hanno ancora bisogno di raggiungere non è l'uguaglianza con l'uomo ma l'accettazione da parte degli uomini, e delle donne stesse, della diversità. Perché le donne e gli uomini sono diversi, possono fare le stesse identiche cose ma in maniera diversa. Una donna può guidare un Paese, una azienda o una navicella spaziale, a modo suo. Una donna può ricostruire un'auto, guidare un camion o fare il marinaio, a modo suo. E a modo suo una donna può fare errori. Può innamorarsi di un altro uomo, preparare una pessima cena e non avere voglia di essere madre. 


E questo non dev'essere giudicabile. Quando si giungerà a questo, allora l'8 marzo avrà un senso. Avrà un senso perché sarà la giornata in cui si ricorderanno le lotte che la donna ha fatto per raggiungere il suo stato d'essere persona. 


Ed è una cosa che giungerà, ne sono certa. Le donne sanno combattere, sanno rialzarsi, sanno rinascere. Sono in grado di alzare la testa e andare avanti, coperte di lividi sul corpo e nell'anima. Ma sanno rinascere. E tu uomo preparati, perché quando questo accadrà non ci sarà posto per l'uomo piccolo, infimo e irrispettoso. Non ci sarà posto per chi usa la violenza e si fa cogliere da tempeste emotive. Ci sono cose così radicate, da essere considerate normali. Ma quando anche quel velo cadrà, l'uomo maschio prepotente e violento sarà abbandonato a se stesso.


Perché le donne sanno lottare, e sanno vincere. La strada è lunga, ma a fianco a loro rimarranno solo coloro che ne sapranno apprezzare la grandezza, la diversità e la fierezza. Rimarranno gli uomini che sapranno camminare con loro, fianco a fianco, mano nella mano, guardando verso un obiettivo comune, riuscendo ad apprezzare, di una rosa, la sua vellutata bellezza e le sue necessarie spine.




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